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civilizzazione

Occorre osservare quanto segue. Spesso ci si esprime dicendo che il capitalismo è  una prosecuzione del processo di civilizzazione, chi in senso positivo, ossia in una  cadaverica visione illuministica, e chi, come il sottoscritto, in senso negativo, come l'epilogo di una distruzione  annunciata, dando il dovuto merito alle intuizioni romantiche. In realtà  una differenza  fondamentale, quasi una cesura, c'è tra capitalismo e società precapitalistiche, che spiega il mantra della crescita reale o apparente ad ogni costo. esso è  una ideologia nel senso che proviene dalla natura stessa della genesi del capitalismo.  L'estrazione di plusvalore è  essenziale  al suo esistere, è  il suo esistere. Capitale e lavoro salariato veicolano tutto ciò. Nessuna lotta di classe è  mai stata possibile infatti, se non come accomodamento tra i due attori della medesima tragedia.  Nelle società precapitalistiche non vi è  alcuna tendenza in tal senso. La produzione non è finalizzata plusvalore,  esso si ottiene solo 《tramite una costrizione politica esterna》.  Artigiani e contadini erano depositari di una riproduzione mercantile semplice  "al limite". Questa è  la ragione  per cui in quelle società le lotte di classe erano frequenti e la politica giocava un ruolo rilevante.  Questa è  la ragione per cui nel  capitalismo invece non sono frequenti, non hanno un carattere  rivoluzionario e la politica non conta un cazzo, ossia è funzione del potere economico, oramai un cascame.  Tutto questo lo si può  trovare e derivare da Marx, ovviamente. Il marxismo è  stato altra cosa.