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Un altro "animalismo"

Pur riconoscendo lo sforzo e il sentire di molti militanti determinato dall’orrore che vedono,  penso che certe manifestazioni e molte conferenze tendono a essere superate dal corso dei tempi. Conferenze fatte con i soliti animalisti presenti per ripetersi le stesse cose sono diventate obsolete e inutili.  Interventi dettati indubbiamente dalla rabbia e dall’impotenza davanti a ciò che definirei il male. Ma sto notando, nel Paese dove vivo, qualcosa di veramente nuovo. Sto vedendo come Extinction Rebellion (XR) si muove ed è organizzata. Faccio presente che XR è stracolma di vegani e vegetariani perché attaccare il mercato della carne ed essere allo stesso tempo carnivori è un ossimoro. XR si muove come seguendo un’operazione militare. Concede poco alle esternazioni e alla mancanza di “ragionevolezza”. Usa forme teatrali.  Agisce. Paralizza Londra e altre città. Subisce arresti notevoli. Blocca la diffusione dei quotidiani negazionisti e la distribuzione della carne nei grandi supermercati. E quello che produce è una reazione dai media che la pone su un piano differente. Qualcosa di veramente nuovo che supera l’atomizzazione, la frammentazione dei vari movimenti  ambientalisti e animalisti. Da destra è selvaggiamente attaccata: Il governo brexittaro la aborre. Ma a sinistra è molto stimata e il Guardian (per me il miglior quotidiano del mondo) le dedica ampi spazi e la considera come un evento rivoluzionario. Un evento straordinario. Addirittura si parla di XR come di una nuova forma di democrazia che trascende il mostruoso sistema inglese elettorale che permette a un partito con il 30% di voti ad avere una maggioranza di 80 seggi nella camera dei deputati . Si guarda a XR come a qualcosa che si sta manifestando per costruire un nuovo futuro. Sta emergendo una nuova opposizione che non si limita solo a denunciare quello che facciamo al pianeta e ai suoi abitanti umani e non umani ma estende il suo attacco agli oligarchi, che controllano i media imponendo una visione negazionista del riscaldamento globale, ai lobbisti, alle banche, alla City di Londra, al sistema economico vigente e punta al cuore del problema indicando, attraverso le sue azioni, le radici del male (il negazionismo che tende a distruggere il pianeta e le specie che lo abitano è puro male e non so come definirlo altrimenti) e domanda assemblee cittadine, nuove forme di democrazia. Va oltre i limiti imposti. Alcuni vedono in XR l’inizio di una rivoluzione nel nuovo secolo. L’attacco della destra brexittara è feroce: “attacco al nostro modello di vita”, “anarchici”, “terroristi”. Ma non funziona più. I media di Murdoch e degli oligarchi attaccandoli evidenziano il problema e li aiutano. Ripeto: XR è colma di vegani e vegetariani anche perché è diventato impossibile dividere ambientalismo e animalismo. Non puoi attaccare il mercato della carne e predicare una nuova dieta vegana per salvare il pianeta e poi mangiare una bistecca. Penso che il nostro animalismo frammentato e diviso dovrebbe studiare attentamente questo fenomeno. Se si continua come si sta andando avanti l’impatto rimarrà minimo. Non si è riusciti neanche a creare un vero movimento trasversale. Abbiamo tre partiti o movimenti schierati tutti a destra, anche se lo negano. Abbiamo movimenti che non vogliono neanche affrontare il dibattito politico. Che si concentrano puramente sull’immediato. Abbiamo un intelligentsia (si fa per dire) antispecista e animalista che il problema di unire le forze neanche se lo pone. Lo trova spurio e inutile. Semina solo per il futuro. E per me ha grandi colpe. Una cosa mi sorprende: capisco e trovo sacrosanta la difesa del singolo animale massacrato dai soliti idioti ma quello che non capisco è il risalto minimo che gran parte dell’animalismo concede alle forze che stanno distruggendo il pianeta. Giorni fa la BBC ha mandato in onda, alle nove della sera, un programma  agghiacciante di David Attenborough. Veniva da piangere a vedere l’orango attaccato al ramo bruciacchiato dell’unico albero rimasto nella foresta distrutta dagli amici di Bolsonaro e Trump. La popolazione della fauna selvatica globale si è ridotta del 66% in 50 anni a causa dell’esorbitante crescita della popolazione umana, il consumismo sfrenato e l’agricoltura intensiva. Muoiono i vertebrati che non sono carote o banane ma esseri viventi che meritano di essere difesi come i cani randagi. Il riscaldamento globale uccide gli animali dell’artico e delle distese desertiche. Il 60% delle barriere coralline è minacciato per la pesca eccessiva e l’acidificazione degli oceani. Abbiamo riversato negli oceani 260.000 tonnellate di particelle di plastica avvelenando l’ecosistema marino. Dobbiamo cambiare. Abbiamo bisogno di una visione più ampia. Ormai è chiaro che così non si può andare avanti. Penso XR sta indicando una via, ma dubito che l’animalismo nostrano frammentato e diviso la segua. Si ama l’esistente e non lo si vuole abbandonare.

 

Paolo Ricci