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Severino

Assunto che il nulla è "certo" quanto l’essere, poiché il primo è la semplice negazione del secondo, ossia di qualunque ente, un nihil negativum irrappresentabile, sicché non vi rientra il vuoto di qualunque genere di cui parla la fisica, veniamo al nostro.

Se una condizione conduce al nulla così inteso, essa è letteralmente impossibile (modalità della negazione della realtà, qualunque sia). Poiché il divenire comporta il nulla (o niente, come dice Severino), allora il divenire è illusorio (ché altrimenti comporterebbe il nulla). Ma poiché questo sembra essere, allora ciò che accade rappresenta una manifestazione apparente del divenire: in realtà  il divenire è sempre stato e sempre sarà (un sempre atemporale, ovviamente). Cioè il divenire in quanto tale non esiste, ossia è nulla. L’insieme degli enti che fanno il divenire sono eterni. Le proprietà dell’essere son le proprietà degli enti. Ovviamente, se contestiamo la premessa, ossia che il divenire comporti il nulla, cade tutta l’argomentazione.

Ma la questione è ancora più esiziale per Severino. Il nulla non è dato per il fatto stesso che si dà il divenire, poiché è dato qualcosa che il nulla in quanto tale esclude; la si potrebbe mettere anche così. Ossia invece di concludere che il divenire non è perché comporta il nulla, potremmo dire che il nulla non è perché è dato il divenire. Questo fatto è altrettanto incontestabile.

Io sostengo che gli eventi sono eterni, non gli enti. 

 

Del Divenire Eterno

Nulla si crea e si distrugge,  solo muta.
E tuttavia, poiché l'universo ha una sua storia, nulla torna come prima.
Ciò  rende unico quanto accade.

 

Sicché ciò  che accade, in quanto mai accaduto, mai si ripeterà, ossia resterà  per sempre. Questa è  la natura dell'evento.