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invenzioni

I cosiddetti giudizi di valore ed estetici, considerati talvolta “invenzioni”, sono reali, come i sogni, e nel senso che “esistono” e nel senso che hanno una genesi, rispondono ad un bisogno, esprimono un modus vivendi. La loro verità consiste di ciò che li ha generati. Esistono dunque in ogni senso. Solo in un senso si può dire che non esistono: “oggettivamente”, ossia indipendentemente dal contesto di specie e poi della storia umana che li ha prodotti. Ma in tal guisa, neppure il mondo di cui parliamo si potrebbe dire "esiste". Esiste certo, ma come un che di indeterminato. Né solipsisti, né oggettivisti (materialisti ed idealisti), ma piuttosto di un realismo storico si tratta. C'è un solo criterio, penso, dovremmo considerare dopo millenni di civilizzazione consentita dall'olocene: compiere quelle azioni che agevolano, potenziano il fluire della vita; non lo mortificano (come il capitalismo). Certo, sto usando un linguaggio “morale”, ma so che può avere una traduzione naturalistica.