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della "Verità"

La differenza tra il sistema di Leibniz e quello di Spinoza è che il primo introduce un parametro per impedire che ogni mondo sia in atto possibile; il secondo li ammette in atto tutti. Da una creazione limitata ad una assoluta. C'è almeno un tertium: che una indeterminatezza dinamica li contenga in potenza tutti, allora anche le creazioni resterebbero indeterminate. Per noi questa ultima ipotesi si presenterebbe come infinitamente più interessante: saremmo veramente tutti figli del "vuoto".

 

PS

Rammento tuttavia che nel nostro mondo rientrano bensì anche gli altri esseri senzienti, le altre forme di vita, gli altri processi cognitivi, ma secondo appunto la nostra di rappresentazione. Delle rappresentazioni altre, in assoluto, per definizione non possiamo saper nulla; ossia la nostra specie non ha alcuna priorità gnoseologica, nessuna supremazia intorno ad una presunta reale natura degli eventi. Non solo "la Storia e non la logica ha spodestato gli dei" (Feyerabend) e quelli che chiamiamo miti ( a quale pro lo vediamo), ma la nostra stessa intera storia ci condanna a pochi soli dei tanti mondi possibili. (12/11/2016)